4 aprile 1968, Memphis, Stati Uniti: un colpo di fucile stronca per sempre il reverendo Martin Luther King, profeta della non violenza, messaggero di pace, portavoce dei diritti civili. Celebre la sua frase: «I have a dream». «Ho un sogno: che i miei quattro figli vivranno un giorno in una nazione nella quale non saranno giudicati per i colore della loro pelle, ma per il loro carattere». O ancora: «L’ingiustizia in qualsiasi luogo, è una minaccia alla giustizia ovunque». Ma anche: «Abbiamo imparato a volare come gli uccelli, a nuotare come pesci, ma non abbiamo ancora imparato la semplice arte di vivere come fratelli».

Martin Luther King, icona anche del nostro tempo, ottiene il diritto di voto e l’abolizione della segregazione razziale nelle scuole, sul posto di lavoro e nelle strutture pubbliche. Premio Nobel per la pace nel 1964, Martin Luther King lotta per la giustizia fino al suo ultimo respiro. Fino a quel maledetto giorno di 50 anni fa. Il suo messaggio rivoluzionario, di cui abbiamo estremo bisogno anche oggi, è purtroppo rimasto inascoltato. Ma da quel messaggio occorre ripartire per rendere questo mondo lacerato da conflitti, un posto un po’ migliore in cui vivere.

 

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